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Nutrizione

Ferro: proprietà, carenza ed eccesso di ferro

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l ferro è un minerale essenziale che gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere generale.

Presente in diverse forme negli alimenti e nel corpo umano, è fondamentale per la produzione di emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell'ossigeno: una corretta quantità di ferro, quindi, è indispensabile per prevenire anemia e sostenere numerose funzioni fisiologiche.

Tuttavia, sia la carenza che l'eccesso di ferro possono avere impatti significativi sulla salute: per questo, in questo articolo cercheremo di darti le informazioni necessarie sulle proprietà del ferro, le cause e i sintomi di carenza ed eccesso, dandoti consigli su come mantenere un equilibrio ottimale di questo minerale essenziale nella dieta.

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Ferro: proprietà, fonti, carenza ed eccesso

Ferro: cos'è?

Il ferro (con numero atomico 26) è un minerale essenziale per il corpo umano: con questa parola, si intende dire un minerale che non può essere prodotto autonomamente dall' organismo, o la cui produzione non è comunque sufficiente. Per questo, è necessario integrarlo attraverso l' alimentazione.

Il ferro è indispensabile per molte funzioni vitali, in particolare per il trasporto dell' ossigeno nel sangue: è uno dei minerali più importanti per la nostra salute, e parte integrante di proteine ed enzimi fondamentali.

Funzioni principali del ferro

Tra le funzioni principali del ferro, alcune sono davvero indispensabili per la vita del nostro corpo:

-Trasporto dell' ossigeno

Il ferro è un componente chiave dell' emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che permette il trasporto dell' ossigeno dai polmoni ai tessuti, e il ritorno dell'anidride carbonica ai polmoni per essere espulsa.

-Ruolo nella mioglobina

La mioglobina è una proteina presente nei muscoli che immagazzina ossigeno, permettendo ai muscoli di funzionare correttamente.

Anche qui, il ferro è un elemento essenziale.

-Produzione di energia

Il ferro partecipa alla sintesi di enzimi coinvolti nel processo di produzione di energia cellulare.

Contribuisce al metabolismo dei nutrienti che il corpo utilizza per produrre energia.

-Sistema immunitario

Il ferro svolge un ruolo importante nel funzionamento del sistema immunitario, aiutando il corpo a combattere infezioni e malattie.

-Sintesi del DNA

Il ferro è inoltre necessario per la replicazione e la sintesi del DNA, che è il processo attraverso cui le cellule si riproducono e crescono.

In sintesi, si tratta di un minerale fondamentale per molte delle funzioni basilari dell' organismo, quelle senza le quali la vita stessa non sarebbe possibile.

Fabbisogno di ferro: quanto bisogna assumerne

Come vedremo tra poco, sia la carenza che l' eccesso di ferro possono essere problematici per la nostra salute, e causare conseguenze negative sugli organi e sull' organismo in generale.

Per questo, è fondamentale conoscere il proprio fabbisogno, ovvero la giusta quantità di ferro da assumere, la quale varia in base a fattori come età, sesso e condizioni fisiologiche.

Le linee guida nutrizionali raccomandano l' assunzione di:

Neonati e bambini:

  • 0-6 mesi: 0.27 mg al giorno (sufficiente tramite il latte materno o formula)
  • 7-12 mesi: 11 mg al giorno
  • 1-3 anni: 7 mg al giorno
  • 4-8 anni: 10 mg al giorno
  • 9.13 anni: 8 mg al giorno

Adolescenti:

  • 14-18 anni maschi: 11 mg al giorno
  • 14.18 anni femmine: 15 mg al giorno, a causa delle perdite di sangue mensili e del maggiore fabbisogno durante la crescita

Adulti:

  • 19-50 anni uomo: 8 mg al giorno
  • 19.50 donna: 18 mg al giorno, sempre per via del ciclo mestruale
  • +51 anni (uomini e donne): 8 mg al giorno. Dopo la menopausa, il fabbisogno è ridotto anche per la donna

Gravidanza e allattamento

  • Donna in gravidanza: 27 mg al giorno: il fabbisogno aumenta per supportare la crescita del feto e i cambiamenti fisiologici
  • Donna in allattamento: 9-10 mg al giorno

Come puoi vedere, quindi, l' apporto di ferro è aumentato per le donne durante tutta la fase del ciclo mestruale, a causa delle perdite di sangue -e dunque di ferro- mensili, e durante gravidanza e allattamento per sostenere la crescita del bambino e i propri cambiamenti fisiologici.

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-Carenza di ferro: sintomi e conseguenze

La carenza di ferro è una condizione in cui il corpo non ha abbastanza ferro per soddisfare le sue esigenze, portando a una ridotta produzione di emoglobina.

Questo può condurre ad anemia sideropenica che porta sintomi come stanchezza, debolezza, pallore della pelle, vertigini e mal di testa, ma anche freddolosità e difficoltà di concentrazione.

Tra le cause principali, abbiamo in primis un' assunzione insufficiente di ferro dovuta all'evitamento di alimenti che ne contengono, come carne rossa, legumi e verdure a foglia verde.

La carenza di ferro però può essere causata anche da perdita di sangue, problemi di assorbimento e aumento del fabbisogno di ferro, in condizioni particolari come gravidanza, allattamento e nell'età dello sviluppo.

-Eccesso di ferro: sintomi e conseguenze

Non soltanto la carenza di ferro può essere un problema per la salute: anche l' eccesso di ferro -noto come emocromatosi- porta con sé rischi e conseguenze negative.

L'accumulo eccessivo di ferro può infatti danneggiare organi e tessuti, portando a condizioni gravi come steatosi epatica, cardiomiopatia, artrite e contribuendo a danneggiare le cellule pancreatiche, con conseguente diabete mellito.

Tra i sintomi principali, in questo caso abbiamo affaticamento, dolori addominali e cambiamenti nella pelle, che può assumere un aspetto grigiastro o bronzeo a causa dell'accumulo di ferro.

Le cause sono legate alla eccessiva assunzione di alimenti che contengono ferro, ma anche integratori senza supervisione medica, oppure a una condizione ereditaria causata da mutazioni del gene HFE.

Anche sottoporsi regolarmente a trasfusioni di sangue può essere uno dei fattori di rischio.

Per questi motivi, è fondamentale assumere la giusta quantità di ferro in base alle proprie condizioni di salute e informare il proprio medico in caso di sintomi sospetti o di cambiamenti significativi nella propria dieta o nella routine.

Fonti di ferro: quali sono gli alimenti che lo contengono?

È importante ricordare che esistono due tipi di ferro:

  1. Ferro eme, di origine animale. Viene assorbito più facilmente;
  2. Ferro non eme, di origine vegetale

Tra le fonti principali di ferro eme, troviamo i seguenti alimenti animali:

  • Carne rossa, in particolare manzo, agnello e maiale;
  • Pollame, come pollo e tacchino;
  • Pesce e frutti di mare, come per esempio salmone, tonno e ostriche

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Fonti di ferro eme: carne rossa, salmone

Mentre, le fonti più indicate di origine vegetale sono:

  • Legumi: lenticchie, fagioli, ceci;
  • Verdure a foglia verde, come spinaci, cavolo riccio;
  • Cereali integrali, tra cui farro, avena, riso integrale;
  • Frutta secca e semi, come noci, mandorle e semi di zucca

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Fonti di ferro non eme: lenticchie, avena

Qui trovi un approfondimento sugli alimenti che contengono ferro, una lista più completa ed esaustiva.

-Assorbimento del ferro

Ricorda che il ferro eme viene assorbito più facilmente rispetto al ferro non eme, e che ci sono alcuni metodi per favorire l' assorbimento del ferro.

Per esempio, è dimostrato che la presenza di vitamina C nella dieta -per esempio agrumi o peperoni- possa aumentare l'assorbimento del ferro non eme. Perciò, un esempio potrebbe essere quello di condire gli spinaci con il succo di limone: in questo modo, il tuo corpo sarà più capace di "estrarre" il ferro da quell'alimento e sfruttarne i benefici.

Integratori di ferro possono essere necessario in caso di carenza o per soddisfare un temporaneo fabbisogno aumentato, come durante la gravidanza. È importante, comunque sia, assumerli sempre sotto la supervisione medica per evitare eccessi o effetti collaterali.

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Vitamina C: aiuta ad assorbire il ferro

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