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Sion Colzani: Meet the Trainer

Tempo di lettura:  
4 minuti
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ersonal trainer dal 2016, la palestra è il mio habitat naturale e il movimento un bisogno a cui non posso non rispondere.

Cosa dicono di me? Che l’energia non mi manca di certo, anzi: vivo ogni giorno al massimo e spero con tutto il cuore che la mia esplosività possa contagiare chiunque mi stia intorno!

COM’È INIZIATO IL MIO RAPPORTO CON IL FITNESS

Il mio percorso inizia in realtà nel mondo dello sport, e comincia davvero presto: quando avevo 3 anni ho iniziato a praticare ginnastica ritmica, e ho continuato a farlo a livello agonistico fino ai 19. Sono sempre stata una sportiva, in poche parole: il movimento ha fatto parte della mia routine sin da quando ero piccolina, e forse è proprio per questo che oggi non posso farne a meno. 

Già durante l’adolescenza il fitness cominciava ad incuriosirmi, e infatti il giorno dopo la mia ultima gara ero già in palestra: avete presente i bambini al luna park? Ecco, la mia emozione era a quei livelli lì: finalmente mi sentivo nel mio mondo, ed è in quel momento che ho realizzato di aver trovato la mia strada. 

Così ho cominciato a frequentare diversi corsi per personal trainer, e nel frattempo continuavo con il mio lavoro di ufficio. Il giorno in cui il mio capo mi ha annunciato, tutto felice, che di lì a poco avrei avuto il contratto indeterminato, mi è preso il panico: ero davvero disposta a passare la vita in quel modo? Certo che no: non solo ho rifiutato il contratto, ma mi sono licenziata e presa qualche mese di pausa per riorganizzare tutta la mia vita. 

E se è andata bene di certo non è per fortuna, ma perché ce l’ho messa tutta: 7 anni dopo, posso dire di star raccogliendo i frutti di un periodo di sacrifici, ma per seguire i propri sogni questo e altro, no?

…E COME HO COMINCIATO CON BUDDYFIT

Conoscevo Buddyfit già da tempo, e mi è sempre piaciuta come realtà: l’idea di entrare a farne parte mi sembrava però troppo lontana da me! Avendo sempre fatto classi individuali, non pensavo di essere in grado di mettermi lì e “condurre il gioco” con così tante persone a seguirmi. 

Poi però mi è capitata l’occasione di diventare trainer per classi functional, e da lì ho scoperto che non solo riuscivo benissimo a gestire e a farmi capire da 30 persone tutte insieme, ma che mi divertiva tantissimo! Certo, registrare e fare live sarebbe stato ancora diverso, ma il primo step era andato: avevo capito di potercela fare, e di potermi lanciare in questa nuova entusiasmante avventura. 

Ammetto che durante la mia prima classe avevo il cuore in gola: l’agitazione era tantissima, la paura di sbagliare e di non farmi capire, ma già dopo i primi cinque minuti lo studio era diventato casa mia. 

Il mio trucco? Fingere che le persone che mi seguono siano proprio lì, di fronte a me. Dopotutto c’è solo uno schermo a dividerci, ma siamo tutti insieme nello stesso momento a perseguire lo stesso obiettivo: non c’è poi così tanta differenza! E per sentirvi ancora più vicini chiedo tanti feedback quando siamo in live, in modo da spiegarvi al meglio gli esercizi e rendere l’allenamento quanto più efficace -e divertente- possibile. 

COSA SIGNIFICA PER ME L’ALLENAMENTO

Allenarmi per me è ormai un’abitudine, è parte della mia routine un po’ come lo sono attività come bere e mangiare: non posso farne a meno, e se non lo faccio mi manca tantissimo. Il mio workout ideale è quello con i pesi, ma anche quando non ho modo o tempo di andare in palestra cerco sempre di trovare un momento per muovermi, per esempio camminando: è un aspetto che non può mancare nella mia giornata. 

Spesso vivo l’allenamento come una valvola di sfogo, il mezzo che ho per raggiungere i miei obiettivi e per stare meglio: la sofferenza che provo durante, quel senso di fatica e indolenzimento, so che poi diventa benessere.

Posso diventare più forte, piacermi di più, stare meglio a livello mentale: con l’allenamento sento che posso fare tutto. In pratica ti dà i superpoteri!

IL MIO OBIETTIVO

Di obiettivi ne ho tanti: nonostante siano ormai anni che sono entrata in questo mondo, sento di voler continuare a migliorarmi e a studiare, che ho ancora mille cose da imparare e da provare su di me prima di proporle agli altri. 

Voglio riuscire a mantenere un certo standard di allenamento, conoscermi sempre più e permettere alle persone che mi seguono di riconoscere in me una figura di fiducia e ispirazione. Il mio obiettivo è quello di arrivare prima come persona, e poi come personal trainer: se scegli di allenarti con me, voglio che sia perché senti di aver trovato empatia, supporto e competenza in me e nel mio modo di pormi. 

Per questo sto lavorando anche tanto sul piano relazionale: quando fai un lavoro simile, ogni giorno ti rapporti con persone sempre diverse, con caratteri ed esigenze diverse, e devi essere in grado di trovare il giusto canale di comunicazione e l’approccio più adatto. Non sempre è facile, certo, ma è uno degli aspetti più stimolanti e formativi del mio lavoro.

ALLENAMENTO AL FEMMINILE: LA BELLEZZA NELLA FORZA

Le volte in cui mi sono sentita dire frasi come: “sembri un uomo”, e “hai i bicipiti più grossi dei miei” non le riesco neanche a contare, da quante sono state. È successo in passato e di certo continuerà a succedere: moltissime persone vedono nei miei muscoli una mancata femminilità, e non esitano a farmelo sapere. Tanto che io stessa in certe fasi dell’anno non riesco a vedermi bene con una gonna, o sento di essere troppo “grossa” per un certo tipo di vestito. 

È innegabile che certi giudizi -non richiesti- vanno a influenzare il nostro pensiero, perché io di base mi piaccio e amo avere un corpo tonico e con i muscoli bene in vista. Dopotutto lavoro così tanto in palestra per ottenerli! Ma quel commento, quel giudizio vanno a smontarti in un secondo: nel tempo ho imparato a fregarmene, ricordando che la femminilità non riguarda la forma fisica o il modo di vestirsi, ma l’essere donna. Con e senza muscoli.

IL MIO PROGRAMMA TOP

Gli utenti Buddyfit amano l’interazione con noi trainer: me ne accorgo dai feedback super positivi, che arrivano soprattutto per le classi live più lunghe in cui lo schermo si “rompe” di più. Per questo metto tutta me stessa in quelle classi: spero che si veda e arrivi dall’altra parte tutta la mia energia.

E da quando la mia classe top è diventata anche un programma, non ce n'è più per nessuno! 

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